martedì 7 aprile 2009

C'era una volta...

La guerra a Gaza. Pochi mesi fa a dir la verità...prima pagina su tutti i giornali, primo servizio su tutti i tg. Ci siamo lasciati con "stanno lavorando per una tregua duratura", "verranno mandati soldati ONU per evitare che riaccada", "il mondo dovrà impegnarsi più che in passato per risolvere il conflitto".
Avete sentito più niente in tv? Chi di voi legge giornali nazionali forse sarà più informato sul potenziale disastro che sta maturando. Aggiorno per chi vorrà leggere, cercherò di essere il più breve possibile, ma poi non criticate la superficialità!

1) Primo guaio, quello che temo di più: il nuovo governo israeliano appena eletto è una coalizione di estrema destra che rifiuta la soluzione dei "2 Stati 2 popoli" che tutto il mondo, estremisti islamici esclusi, cerca di adottare. Il ministro degli esteri in particolare è una figura quantomeno agghiacciante; sorvolando sull'accusa di corruzione in un processo che va avanti da 13 anni (il primo ministro israeliano si era dimesso per accuse di corruzione) si è disdinto per essere profondamente razzista ed antiarabo (se vi fa meno effetto di antisemita la colpa è dei media), si ripropone di adottare "soluzioni" come la deportazione degli arabi da Israele in quanto fanno più figli degli israeliani e demograficamente sono pericolosi.

2) I palestinesi non si sono accordati per un governo di unità nazionale, vedo difficile il via a trattative per un piano di pace senza la partecipazione di tutte le componenti palestinesi.

3) La politica israeliana è nuovamente molto aggressiva riguardo l'allargamento delle colonie illegali e la distruzione di case e proprietà di cittadini palestinesi in Cisgiordania. Un rapporto dell'Unione Europea(non l'Iran), che ovviamente non è stato diffuso da nessun tg, accusa Israele di: "using settlement expansion, house demolition, discriminatory housing policies and the West Bank (separation) barrier as a way of actively pursuing the illegal annexation of east Jerusalem"

4) Nessuna tregua a Gaza è stata firmata! Semplicemente sono cessati i combattimenti. E tutti i fattori scatenanti il conflitto sono ancora in piedi: Hamas non è controllata, possiede migliaia di razzi, Israele non fa passare dai valichi gli aiuti umanitari! Ecco un breve video apparso su Repubblica.it (non su Liberazione) che lo testimonia, e ancora una volta nessun tg ne ha parlato. Pensate se gli aiuti umanitari di tutto il mondo arrivassero ora agli sfollati in Abruzzo e alla frontiera non venissero fatti passare!

La guerra a Gaza, oltre a lasciare 1200 morti (900 civili, 300 bambini, secondo le ultime stime, mai diffuse dai media italiani) ha generato decine di migliaia di sfollati. Avete di fronte agli occhi ora le vittime del terremoto in Abruzzo, potete forse comprendere, guardandoli negli occhi, come si sente una persona che perde famiglia, averi, tutto ciò che ha costruito in una vita.
Pensate ora all'estrema povertà e all'indifferenza del mondo in cui vivono gli abitanti di Gaza e che, purtroppo, vedono quotidianamente il loro nemico a pochi Km di distanza, in uno Stato tra i più avanzati al mondo. Capite come questo, e tutti i punti precedentemente elencati, possano costituire un mix esplosivo per la situazione della regione.

So che molti di voi non conoscono minimamente la storia tra Israele e mondo arabo, se andaste però a cercare la sorgente da cui si genera l'odio su cui campa Al Qaeda e i folli che ne fanno parte, sareste stupiti di quante responsabilità abbia questo conflitto.

Forse qualcuno si indignerà se ho affiancato più volte l'immagine dei sopravvissuti in Abruzzo a questa, ma ho pensato potesse semplificare le cose ai tanti che vedono le tragedie del mondo molto, troppo lontane per curarsene (come dice a mio avviso saggiamente Gianmario nel suo blog).

4 commenti:

  1. Sono assolutamente contrario a questo accostamento che hai appena fatto tra la situazione dell'abruzzo e di gaza. Ritengo che ci sia una bella differenza tra una popolazione colpita da una calamità naturale e la reazione militare ad un'aggressione continua perpetrata con il lancio di migliaia di razzi da ashkelon all'intero sud di israele. Non metto in dubbio che ci siano state molte vittime innocenti da parte palestinese, ma cosa avrebbe potuto fare altrimenti uno stato sovrano se non porteggere i suoi cittadini?
    Immaginate per una attimo la vostra reazione se nella provincia di firenze cominciassero a cadere missili terra-terra a migliaia da ora al 2014?
    Quale sarebbe l'unica reazione possibile dello Stato Italiano?

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  2. La situazione è molto complessa, non voglio dar vita a un flame, preferirei parlarne di persona.

    La grossa differenza tra Abruzzo e Gaza è che una tragedia poteva esser facilmente evitata.

    Il lancio di missili è iniziato 8 anni fa ma da allora è stato molto sporadico e legato a situazioni particolari. Soprattutto però questi missili sono lanciati da gruppi terroristici fuori controllo, non dall'autorità palestinese...ci sono più modi per combattere il terrorismo, io penso che bombardare per un mese Gaza, tra le zone più densamente popolate al mondo, per impedire un lancio di razzi che può avvenire da qualsiasi postazione sia controproducente, dato che il terrorismo nasce dall'odio che serpeggia tra la popolazione. E sono convinto che chiudere totalmente i valichi agli aiuti umanitari in novembre abbia in un certo senso provocato la ripresa delle ostilità (i missili non erano stati lanciati per 6 mesi).

    Deduco dal tuo intervento che hai sostenuto l'offensiva su Gaza, ma pensi che sia servita a qualcosa a 2 mesi dalla sua fine? Purtroppo Hamas è minimamente indebolita militarmente, ma ora può far affidamento su tutta la popolazione di Gaza dalla sua parte.

    Rispondo alla tua domanda: io penso che Israele avrebbe potuto rinforzare la parte moderata palestinese in Cisgiordania, invece di continuare con la demolizione di case e l'allargamento delle colonie illegali anche lì. Fare qualche concessione, in un'occupazione militare che dura da 60 anni, avrebbe potuto spostare il consenso popolare su posizioni più aperte al dialogo.

    La violenza ha portato il conflitto fino ad oggi, ed il mondo ha grosse responsabilità, in quanto non si può aspettare che le parti trovino un accordo da sole.

    Dimmi che ne pensi, anche del nuovo governo israeliano e delle prospettive per la pace che ti aspetti nei prossimi mesi. Secondo me Obama può aiutare, ma i presupposti sono pessimi, considerata anche la frattura nel mondo palestinese.

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  3. Secondo me l'unica soluzione possibile consiste nel tentativo americano di arrivare ad una stabilizzazione dei rapporti con l'Iran. Solo se Israele non si sentirà minacciata da Teheran potrà pensare di arrivare a delle vere trattative con i palestinesi e soprattutto con Hamas. D'altronde gli estremisti di Gaza devono capire che le loro richieste non potranno che aumentare la pressione israeliana sui loro territori.
    Certamente la vittoria di kadima alle aultime lezioni avrebbe reso le cose più semplici, ma la popolazione israeliana è stata frustata da 20 anni di trattative inutile e l'unica soluzione agli attentati è stta quella di erigere un muro fortificato al confine palestinese.
    SOlo se i palestinesi comprenderanno che le loro ambizioni sono irrealistiche e che dall'altra parte si arrivi a delle concessioni minime si potra arrivare ad un accordo.
    Nonostante ciò ritengo che una soluzione sarà molto difficile, dal momento che Tel Aviv si sente quasi "abbandonata" dagli Stati Uniti( che non possono permettersi una nuova crisi) per la questione iraniana. Devono essere offerte altre opzioni ad Israele per limitare il potere iraniano, altrimenti riterranno che un blitz preventivo( come nel 1981 ad Osiraq)contro i siti nuclerai di una nazione ostile sia l'unica speranza di sopravvivenza.

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  4. Non si può neanche condannare al sottosviluppo tutto il Medioriente per la sicurezza di Israele...anche Israele è un pericolo per gli Stati limitrofi, basti pensare al 2006 e ad un Libano distrutto, più di 1000 morti, tutto per 2 soldati israeliani "rapiti"! Non oso pensare se trovassero, nelle loro rappresaglie, qualcuno militarmente alla loro altezza, quanto rifletterebbero prima di utilizzare armi nucleari...poi su, tralasciando la superiorità militare di Israele rispetto ai suoi nemici mediorientali, l'alleanza con gli Stati Uniti costituisce un deterrente piuttosto importante.

    Riguardo alle richieste palestinesi che tu chiami "ambizioni irrealistiche", sono diritti che hanno già, e che Israele si rifiuta da sempre di rispettare: è dal '67 che l'esercito israeliano rifiuta di ritirarsi dalla Cisgiordania ed impedisce ai profughi di tornare, ci sono decine di risoluzioni dell'ONU che lo richiedono(avallate anche dagli USA).
    Gerusalemme est è a maggioranza araba, per questo vengono rasi al suolo villaggi interi e ricostruiti per cittadini israeliani.
    Avrei creduto alla funzione contro il terrorismo del muro fortificato (molti lo chiamano dell'apartheid) se non annettesse di fatto gran parte della Cisgiordania allo Stato israeliano, Gerusalemme est compresa!

    Riconosco il problema del terrorismo e quanto possa minare la serenità di ogni cittadino, che vede il pericolo dietro ogni angolo; la politica israeliana è però a dir poco aggressiva per identificare in Israele uno Stato vittima...i palestinesi potrebbero anche rinunciare a quello per cui combattono da anni, dovremmo però ammettere che a vincere non sarebbe la civiltà, il diritto internazionale, ma la legge del più forte.

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